Il counseling più diffuso e quello insegnato dalla maggior parte delle scuole di counseling è il counseling negativo. Questa sua connotazione non esprime un giudizio nei confronti di questa modalità di counseling, ma un riferimento all'ambito nel quale esso opera, ossia quello degli aspetti della vita "negativi".
Il principio su cui il counseling psicologico tradizionale si fonda è riassumibile nei seguenti termini: "Se la persona non soffre, allora non c'è motivo per cui io debba prestare i miei servizi ad essa".
Disagio, malessere, inquietudine distress, burn out, fobie, ansia, depressione sono i disturbi o le patologie sulle quali il counseling negativo agisce, ponendosi in contrapposizione col male, e trovando solo in esso e in ogni aspetto negativo della vita la ragione del suo intervento e della sua stessa esistenza.
In quanto tale, ossia votato a reagire al male, e disinteressato alla qualità della vita in senso positivo, la sua attività è di carattere terapeutico in senso psicologico, perchè va a cercare di correggere situazioni considerate negative per la qualità della vita delle persone. Quindi, esso è prerogativa degli psicologi, psicoterapeuti, medici e psichiatri, ma è abitualmente praticato quasi esclusivamente da counselor psicologici abusivi, ossia privi di abilitazione legale.
Il counseling meno diffuso è quello positivo, insegnato, a quanto ci risulta, solo dalle scuole che, come la nostra, operano intervenendo solo sugli aspetti positivi della vita, alla ricerca del bene anziché del male.
Il counseling positivo non si rivolge agli aspetti negativi della vita, ma a quali positivi, alle qualità, alle risorse,al benessere dell'individuo e non ai suoi disturbi.
La promozione del benessere è disciplina ignota, bizzarra, superflua e sorprendente per tutti coloro che impostano la loro vita sulla ricerca del male e ritengono che essa valga la pena di essere vissuta solo se la si dedica a coltivare il male per combatterlo con tutti i mezzi possibili.
Ricordiamo che la Federazione Italiana Counseling è a disposizione del pubblico il quale richieda delucidazioni sulle scuole di counseling riconosciute.