Vendere e preparare erbe in erboristeria


Occorre innanzitutto distinguere l’attività di vendita che ha per oggetto erbe medicinali, come tali destinate alla cura di patologie, oppure erbe o sostanze di origine vegetale destinate ad uso alimentare e rivolta alla promozione del benessere della persona, al di fuori di ogni finalità terapeutica. 

Nel primo caso, come noto, che si tratti di erboristeria o parafarmacia, è necessario disporre di laurea e abilitazione in Farmacia.

Nel secondo caso, la vendita di erbe, anche sfuse o miscelate, risponde ad esigenze diverse da quelle sanitarie e farmacologiche, e quindi è soggetta, come per ogni alimento non soggetto dalla legge a particolari restrizioni nella sua commercializzazione, alla normativa che regola lo svolgimento di attività commerciali o di somministrazione di alimenti o bevande. 

E’ evidente, infatti, che un infuso di erbe non avente finalità terapeutiche è sottoposto, ai fini della sua vendita e somministrazione, esattamente alla stessa normativa che vale, per esempio, per un liquore di erbe, o per una preparazione alimentare (una frittata, per esempio, a base di erbe).

Si ricordi, quindi, che è la destinazione del prodotto e del servizio a definire, fondamentalmente, la possibilità di vendita e somministrazione di un prodotto in base a specifici requisiti.

In ogni caso, una Scuola per consulenti in Erboristeria naturopatica  insegna a svolgere professionalmente una attività di consulenza, non una attività operativa di vendita o somministrazione di prodotti.

In questo secondo caso, una volta acquisite tramite la nostra scuola le necessarie competenze in ambito erboristico, rigorosamente estranee ad ogni finalità terapeutica, è necessario rivolgersi al proprio commercialista e alla Camera di Commercio, i quali sono adibiti a fornire esattamente le informazioni relative.

Apertura di un esercizio commerciale


L'apertura di un nuovo esercizio di somministrazione di alimenti e bevande o di vendita di prodotti alimentari (come sono le erbe non destinate all’uso come farmaci) è soggetta a verifica da parte del comune dove si intende avviare l'attività, che provvede all'accertamento dell'esistenza dei requisiti morali e professionali richiesti dalla legge. 

Innanzitutto, attraverso i codici ATECO 2007, è possibile definire e classificare la propria attività per denunciarla correttamente e pubblicarla in modo esatto e puntuale attraverso la visura camerale.

Il codice ATECO è necessario per l’apertura di una nuova partita IVA. In questo caso, infatti, occorre comunicare all’Agenzia delle Entrate la tipologia dell’attività che si intende svolgere sulla base della classificazione ATECO 2007, comunicazione necessaria affinchè ciascuna attività sia classificata in modo standardizzato ai fini fiscali, contributivi e statistici. Contemporaneamente, sempre in relazione all’attività economica di riferimento e al suo codice ATECO, l’impresa DEVE denunciare l’Inizio attività al Registro Imprese/REA che DEVE essere congruente.

Requisiti professionali

Occorre essere in possesso di uno dei seguenti requisiti professionali, fra loro alternativi:

- avere frequentato con esito positivo un corso professionale (durata minima 130 ore) per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, istituito o riconosciuto dalle Regioni. Al termine del corso è previsto un esame di idoneità che abilita sia all'esercizio dell'attività di somministrazione alimenti e bevande, sia all'esercizio del commercio di prodotti alimentari.Oppure:

- avere prestato la propria opera per almeno due anni (anche non continuativi) nel quinquennio precedente, in proprio o presso imprese esercenti l'attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, in qualità di:

  • o dipendente qualificato, addetto alla vendita, somministrazione o preparazione degli alimenti;
  • o socio lavoratore;
  • o collaboratore familiare. Oppure:

- essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola a indirizzo professionale, purché nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti. 

Ad esempio:

  • o laurea in medicina e veterinaria
  • o laurea in farmacia
  • o laurea in scienze dell'alimentazione
  • o laurea in biologia
  • o laurea in chimica
  • o laurea in agraria
  • o laurea breve o specialistica attinente alla trasformazione dei prodotti alimentari o alla ristorazione
  • o laurea breve in tecnologie delle produzioni animali e qualità dei prodotti
  • o diplomi di maturità e diplomi triennali di istruzione professionale
  • o diplomi e attestati di competenza e di qualifica rilasciati dalle Regioni a conclusione di percorsi di durata non inferiore al biennio, attinenti la conservazione, la trasformazione, la manipolazione e la somministrazione di alimenti e bevande.

Per coloro che siano interessati, quindi, ad aprire un esercizio commerciale (erboristeria o alimenti naturali), ai fini dello svolgimento di una attività di consulenza, preparazione, vendita o somministrazione di prodotti a scopo alimentare e per il benessere, al di fuori di finalità sanitarie o terapeutiche, la via più breve è quella di 

- rivolgersi alla necessaria consulenza del commercialista e degli appositi uffici della camera di Commercio locale.

- frequentare l’apposto corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, istituito o riconosciuto dalla sua  Regione 

- acquisire le necessarie conoscenze e competenze specifiche in Erboristeria naturopatica (non farmaceutica o medica) tramite la nostra Scuola certificata da ENSA.